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Great minds think alike

Autore: Martino Chiacchiera

Genere: parolepartywords, interpretation, interpretazione
Numero di giocatori: 3-6
Tempo di gioco: 20 minuti
Età minima consigliata: 6+
Simboli utilizzati: immagini sul retro e parole sul fronte.

Scopo del gioco
Fare più punti indovinando quale carta si avvicina di più al concetto scelto.

Preparazione
Mischiate le carte e mettetele a faccia in su al centro del tavolo (il lato con le immagini è coperto, quello con scritte e simboli è visibile).

Svolgimento
Rivelate 5 carte, a fianco del mazzo, così che le loro immagini siano visibili.
La più vicina al mazzo sarà la numero 1, la seconda la numero 2, e così via fino alla più lontana che è considerata la numero 5.

Un giocatore qualunque pronuncia ad alta voce una parola qualunque scelta tra quelle scritte sulla carta in cima al mazzo, nella parte di sinistra.

Esempi di parole possono essere il titolo, gli Archetipi, i giorni della settimana, i peccati capitali, i nomi dei venti, i nomi e/o i domini delle muse, i numeri romani e quelle che compongono il comandamento.

Tutti i giocatori ora pensano segretamente a quale delle 5 immagini meglio esprime o è correlata alla parola scelta.

Simultaneamente, tutti buttano giù con la mano un numero da 1 a 5 (usate le dita!) per indicare il proprio voto.

Punteggio
Controllate quale/quali carte hanno ricevuto più voti in assoluto: tutti i giocatori che hanno votato la carta/e con il maggior numero di voti in assoluto prendono 1 punto.
Tuttavia, se tutti tranne un giocatore farebbero punto, quel giocatore è un genio con una visione unica e originale del mondo, ed è lui e solo lui a fare 1 punto per questo round!
In caso di parità di voti, non si assegnano punti.

Usate le 5 carte (e se serve pescatene un’altra dal mazzo) distribuendole ai vincitori per segnare i punti, poi procedete al prossimo round.

Fine del gioco e vittoria
Quando non ci sono più abbastanza carte per cominciare un nuovo round, la partita termina immediatamente, e vince chi ha più punti.

C’è un pareggio? Pesca una carta di DecKreative e usa lo Spezza-pareggi!

Te contro me

Autore: Luigi Criscuolo

Genere: narrativenarrazioneparolepartystorytellingwords
Numero di giocatori: 2
Tempo di gioco: 15-20 minuti
Età minima consigliata: 3+
Materiali aggiuntivi: cronometro o clessidra.
Simboli utilizzati: tutti!

Scopo del gioco
Inventare la storia migliore in modo che il proprio protagonista prevalga su quello dell’avversario.

Preparazione
Scegliete il Primo Giocatore utilizzando una carta.
Dividete in due il mazzo e spartitevelo: dovete avere 27 carte a testa.

Svolgimento
A turno, partendo dal Primo Giocatore, ognuno pesca una carta e guarda il retro (l’immagine). Entrambi i giocatori raccontano qual è il loro protagonista.

Si pesca una seconda carta e si mette accanto al protagonista, ma stavolta sul fronte (i simboli). Date un nome al protagonista usando la Lettera, mentre l’Emozione è come il protagonista si sente.

Il Primo Giocatore pesca una carta e comincia a raccontare la storia del proprio protagonista, che vorrà qualcosa (trovare un oggetto, una persona, realizzare il suo sogno…) Si può utilizzare il retro con l’immagine, i simboli sul fronte, o una qualsiasi combinazione di entrambi.

Il secondo giocatore ribatte con la storia del proprio protagonista, che invece vorrà qualcosa in contrapposizione all’altro personaggio, oppure semplicemente vorrà impedirgli di ottenerlo.
Importante: i due personaggi devono sempre essere in conflitto tra loro!

Si continua a pescare e raccontare le storie dei due personaggi, a turno. Datevi un limite di tempo fisso per raccontare la propria storia, utilizzando un cronometro o una clessidra.

È anche possibile giocare più carte nel proprio turno, se si riesce a farlo rimanendo nel tempo fissato.


Fine del gioco e vittoria
Se un giocatore non riesce a proseguire la propria storia nel tempo limite, ha perso.
Se un giocatore finisce il proprio mazzo senza aver terminato degnamente la storia del suo personaggio, ha perso.

Un giocatore può anche ammettere la propria sconfitta di sua volontà.

Le parole che non mi devi dire

Autore: Marco D’Urso

Generi: parolepartywords
Numero di giocatori: 2-10
Tempo di gioco: 5-30 minuti
Età minima consigliata: 10+
Materiali aggiuntivi: materiale per scrivere (anche digitale).
Simboli utilizzati: immagine sul retro / D% / D10 / orario o antiorario / 3. Morra / 4. semi delle carte / 8. direzioni.

Scopo del gioco
Indovinare le parole degli altri giocatori.

Preparazione
Distribuire una carta per giocatore, con l’immagine coperta.
Porre una carta sul tavolo, con l’immagine verso l’alto.

Svolgimento
Dopo aver visto l’immagine raffigurata sulla propria carta, ogni giocatore deve scrivere su un foglietto – senza rivelarla agli altri – una parola attinente all’immagine ricevuta, in base al seme rappresentato sull’elemento 4 – semi delle carte, della carta sul tavolo.
La parola deve essere:
• Seme di Cuori: un oggetto (martello, scala, auto, etc…)
• Seme di Picche: un aggettivo (ricco, famoso, generoso, etc…)
• Seme di Quadri: un mestiere (banchiere, spazzino, ingegnere, etc…)
• Seme di Fiori: un concetto (Infinito, Giustizia, Fratellanza…)
Non possono essere usati nomi propri, colori o forme.
A partire dal giocatore indicato dalla freccia dell’elemento 8, e procedendo nel senso indicato dall’orologio della carta sul tavolo, ognuno a turno dovrà cercare di indovinare la parola nascosta di un altro giocatore facendo un solo tentativo a turno.
Se un giocatore indovina la parola di un altro, il giocatore che ha scritto quella parola esce dalla partita, anche se è solo parte della parola nascosta (esempio: la parola è “cassaforte” e un giocatore dice “cassa”).

Fine del gioco e vittoria
I turni si susseguono fino a che rimane in partita uno solo giocatore, che diventa il vincitore.
Se durante un round completo (ovvero tutti hanno giocato il loro turno) nessuno riesce a indovinare la parola di un altro, ogni giocatore dovrà dire la lettera iniziale della propria parola. Se si dovesse ripetere un round senza indovinare nessuna parola, ognuno dovrà dire la lettera finale della propria parola.
Se infine si dovesse ripetere una simile evenienza, parte la “sfida finale”: a partire dal giocatore con il valore più basso di D% (considerando anche il valore del D10) e girando nel senso indicato dal suo orologio, a coppie i giocatori si sfidano alla Morra con l’elemento 3 della propria carta. Se alla fine del round rimane in gioco più di una persona, allora il vincitore sarà deciso con lo spezza pareggi sulla carta del primo giocatore uscito dalla partita.

Raccontare una storia

Autore: Francis Green

Genere: narrativenarrazioneparolepartystorytellingwords
Numero di giocatori: 1-55
Tempo di gioco: 2-60 minuti
Età minima consigliata: 3+
Materiali aggiuntivi: no.
Simboli utilizzati: tutti!

Scopo del gioco
Inventare una storia divertente tutti insieme, a prescindere dalla natura e varietà del gruppo!

Preparazione
Scegliere il Primo Giocatore utilizzando una carta.
Mescolate il mazzo e mettetelo in un punto raggiungibile da tutti.

Svolgimento
A turno, partendo dal Primo Giocatore, ognuno pesca una carta. Si prende qualche secondo per studiare l’immagine sul retro e i simboli sul fronte, e poi racconta un pezzo di storia utilizzando uno o più simboli a sua scelta.

Non c’è limite di genere o ambientazione, ma si consiglia di non esagerare con i tempi, soprattutto se si è in tanti giocatori. Una o due frasi sono più che sufficienti.

I giocatori successivi devono continuare a raccontare la storia partendo dal pezzo precedente, pescando una carta, e aggiungendo un altro pezzo ispirato da uno o più simboli sulle carte.
Ogni pezzo di racconto può a sua volta cambiare genere, tema, ritmo, e utilizzare i personaggi già inventati, modificarli oppure aggiungerne di nuovi (o eliminarne di vecchi!)

Potete usare altri simboli come regole aggiuntive per rendere il gioco più semplice o difficile. Per esempio limitare il genere con le Muse (9) o i Comandamenti (10), o raccontare un momento del tipo indicato dall’Emozione.
Con bambini molto piccoli si può invece usare solo l’immagine sul retro.

Se si vuole alla fine avere un vincitore, si può decidere che chi ha raccontato un pezzo di storia particolarmente riuscito tenga la carta che ha usato per raccontarlo davanti a sé fino alla fine della partita.

Fine del gioco e vittoria
Il gioco termina quando tutti i giocatori sono soddisfatti del finale – a patto che ognuno abbia raccontato almeno un pezzo della storia – oppure quando terminano le carte del mazzo.
Non deve necessariamente esserci un vincitore, ma se ne può scegliere uno a votazione, oppure chi ha davanti a sé il maggior numero di carte “premiate”.
Per lo spareggio ricordate che si può sempre utilizzare una qualsiasi carta del mazzo!